“Quell'impaziente attesa di in...
“Quell'impaziente attesa di incontrarti, di sentirmi così tanto ansioso e nervoso come se ti stessi
incontrando per la prima volta.
La tua quiete è la mia tempesta, e quando fai rumore la mia mente diventa incerta”.
Ci è voluto un po' per capire che nel momento in cui ho dato vita all'opera “Nervous”,
probabilmente stavo affrontando quello che poi è stato un vero e proprio “attacco di panico”, eppure
la mia terapia è stata dare vita a quest'opera.
Strano pensare che la causa di un malessere è poi essa stessa l'arma per sconfiggerlo.
Il mare è stata la mia ispirazione, il mare mi ha portato ad essere tremolante e insicuro,
e l'amore mi ha condotto a Dio.
“In quel momento mi trovavo nel mio garage, stavo per andare proprio al mare. Una volta capito
che mi stessi sentendo strano dentro di me, le vecchie scartoffie ritrovate a caso nel mio garage, una
vecchia tela e un po' di antiruggine, sono stati gli unici strumenti che non ho esitato ad utilizzare per
dare sfogo alla tempesta che si stava scatenando dentro di me”.
“La meraviglia che provai una volta finito il quadro, mi portò a pensare che forse dentro di me
esistesse un “qualcosa”, come fosse un campanellino; quel campanellino aveva suonato, forte e
prepotente dentro di me, e le mie mani come autentici soldati si erano già da subito adoperate per
soddisfare ciò che quel campanellino stava gridando.
Strano, lo so.”